È l’ultima frontiera del beauty: la colorimetria. Uno strumento per abbinare tonalità in grado di valorizzare l’incarnato, scegliere il colore di capelli, correggere le discromie.
Il termine “colorimetria” deriva dal greco “chroma” (colore) e “metria” (misura), indicando quindi una disciplina che si occupa della quantificazione del colore. Lo strumento usato per determinare il colore di un oggetto o sostanza si chiama colorimetro. Il colorimetro emette una luce che attraversa il campione analizzato misurando la quantità di luce assorbita o trasmessa e consentendo di ottenere dati precisi sulle caratteristiche cromatiche di una sostanza.
Il modello usato in colorimetria per rappresentare e analizzare le caratteristiche visive dei colori si chiama Stella di Oswald: un diagramma costituito da un cerchio in cui i colori sono disposti in un ordine che segue la percezione cromatica dell’occhio umano.
La stella è suddivisa in:
- Colori primari: rosso, giallo e blu, che non possono essere ottenuti mescolando altri colori.
- Colori secondari: arancione, verde e viola, ottenuti mescolando due colori primari.
- Colori complementari: coppie di colori che, se mescolate, si annullano a vicenda producendo un colore neutro (grigio o marrone). Per esempio, il giallo è complementare al viola, il rosso al verde e il blu all’arancione.
La colorimetria studia tutte le sfumature in base al sottotono della pelle e alla pigmentazione naturale per creare tinture personalizzate e in armonia con l’incarnato.
Il sottotono può essere di tre tipi: caldo (sfumature dorate o pesca): si abbina bene a toni ramati, dorati e miele; freddo (sfumature rosate o bluastre): si armonizza con tonalità cenere, platino e perlacee; infine, neutro (equilibrato tra caldo e freddo): può adattarsi a una vasta gamma di colori.
Per definire con precisione un colore, la colorimetria studia la scala di altezza di tono, che varia da 1 (nero) a 10 (biondo chiarissimo). Questa scala aiuta a scegliere il colore di base su cui applicare riflessi o schiariture per neutralizzare sfumature indesiderate e per evitare riflessi indesiderati dopo decolorazioni o colorazioni.
La colorimetria è quindi il punto di riferimento per alcune tecniche che sono ormai molto note, come per esempio il balayage che si basa su questa scienza per creare sfumature armoniose e personalizzate. Lo stesso vale per l’hair contouring, che sfrutta la colorimetria per creare effetti di luce e ombre sui capelli, valorizzando i lineamenti del viso. Ci sono, poi, le colorazioni pastello o fantasy, sempre più richieste da chi ama i colory crazy che richiedono da parte dell’hair-stylist una profonda conoscenza della teoria dei colori per ottenere nuance omogenee e durature. Infine, i tonalizzanti personalizzati consentono di tonalizzare il capello per eliminare riflessi indesiderati o enfatizzare determinate sfumature in base alla colorimetria.
Anche questo fa parte del bagaglio di conoscenze che si possono imparare nel corso Operatore del benessere Acconciatore presso Frosinone Formazione Lavoro.
